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"Non finiremo mai di cercare. E la fine della nostra ricerca sarà l’arrivare
al punto da cui siamo partiti e il conoscere quel luogo per la prima volta."

Thomas Stearn Eliot

FIGLI DEL FIUMe

un film di federico Rodelli

SINOSSI

Sulle rive del fiume Po, fra Parma e Cremona, esistono sperduti microcosmi dove acqua, cielo e terra sembrano formare una sola cosa indistinta e il delicato equilibrio fra sognato e accaduto può confondersi. Ed è qui, in queste terre bagnate da un’acqua che è madre per i suoi figli, che si intrecciano le singolari esperienze sovrannaturali di tre uomini che, come errabonde anime inquiete, incapaci di trovare un proprio posto nel mondo, vagano lungo le rive di un fiume misterioso che, ai loro occhi, trascende tutta la sua materiale fisicità per divenire luogo spirituale, rifugio antico, spazio sacro, custode di un’ancestrale serenità ultraterrena al quale questi figli del fiume affidano i loro sogni di felicità, per sfuggire alla solitudine delle loro esistenze.

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Realtà o autosuggestioni, dietro le esperienze vissute da queste persone, sembra vi sia la speranza di trovare una qualche forma di riscatto, di redenzione, di serenità perduta o forse mai assaporata. Il vero cuore della storia è, infatti, una riflessione sulla solitudine, raccontata attraverso le tensioni emotive di uomini la cui inquietudine li spinge ad oltrepassare il grande argine che separa il fiume dal resto del mondo, addentrandosi lungo le rive di un fiume magico in cui essi possono scorgere il riflesso dei loro volti e parlare col proprio io più intimo, per raggiungere il quale devono essere disposto ad immergersi nelle proprie acque profonde.

Sinossi
Recensioni
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NOTE DI REGIA

L’idea di questo film nasce dalle caleidoscopiche suggestioni che il Po, elemento atavico di queste terre, ha sempre suscitato in me. Luoghi della mia infanzia, intrisi di un’acqua che è elemento significante della storia e dalla quale tutto inizia. Acqua che trascende la propria materia per farsi elemento spirituale. Acqua magica, fonte di luce, rivelazione, epifania. Viatico verso verità più profonde, custodite oltre la densità della materia. “Del resto - scrive Gaston Bachelard - quale altro elemento, meglio dell’acqua, può essere fonte di reveries (fantasticherie)”.

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Più che come un luogo reale, ho sempre preferito vedere il Fiume Po come un’affascinante dimensione metafisica nel cuore della Pianura Padana, intrisa dell’acqua ancestrale di un fiume antichissimo sulle cui rive contorte, sagomate da una natura a tratti selvaggia e primitiva, il reale può sconfinare nel soprannaturale.

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Proprio in questi luoghi remoti, dopo lunghe peregrinazioni per le fiabesche rive emiliane del Po, ho incontrato la sanguigna umanità di alcuni dei suoi figli. In Viaggio al principio del giorno Alberto Bevilacqua, a proposito di certi luoghi lungo il Po, scrive “Laggiù, hanno sempre vissuto a dispetto della logica, arguti e stralunati, in un mondo, o sottomondo, che si serve di parole chiave: Fantàzie, Maturla. E Vaghèzia, la parabola istintiva con cui un po’ si inventa e un po’ no, rubando alla realtà quel tanto di inverosimile che sempre contiene, e che realtà resta”.

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